California, inizio del nuovo millennio. Billy Beane, il General Manager degli Oakland Athletics, squadra della Major League di baseball, capisce che qualcosa non va nel sistema sportivo professionistico americano. Ci sono squadre con budget enormi che finiscono puntualmente per prendersi i migliori giocatori, compresi i suoi, grazie a compensi che lui non può permettersi di pagare e costringendolo sempre a smantellare la squadra e ricominciare da capo.
Ed è qui che comincia la storia della prima vera intelligenza artificiale applicata allo sport. Beane decide di affidarsi alla sabermetrica, l’analisi del gioco attraverso statistiche e algoritmi che secondo il suo fondatore è testualmente ‘la ricerca per la conoscenza oggettiva sul baseball‘. La sabermetrica permette di rispondere a domande oggettive su ogni aspetto specifico di un determinato sport, denudandolo di ogni domanda soggettiva. In poche parole, permette di costruire una squadra conoscendo il tasso esatto di ritorno di ogni scelta perché lo priva della soggettività degli occhi umani che osservano un giocatore e ne sono inevitabilmente condizionati.
Gli Oakland Athletics comprano giocatori sconosciuti o poco considerati agli occhi del pubblico e degli osservatori, con un budget ridicolo, e iniziano a vincere più partite dei New York Yankees, la squadra più ricca e potente del mondo. È l’inizio di una rivoluzione. E come ogni rivoluzione, inizialmente è vista con sospetto. Il film Moneyball, interpretato magistralmente da Brad Pitt, vi mostra nitidamente le difficoltà affrontate da Bean nel vendere e promuovere strategie basate su dati generati da un’intelligenza artificiale in un mondo dominato e condizionato da filosofie e concetti vecchi più di un secolo.
Ma le rivoluzioni sono inevitabili, non si possono contrastare e nel 2004 i Boston Red Sox, i grandi rivali degli Yankees, vincono il campionato affidandosi alla sabermetrica e al sistema di Billy Beane. Non lo vincevano dal 1918. La maledizione più famosa dello sport americano spezzata dall’intelligenza artificiale. E nel 2016, sempre grazie alla sabermetrica, i Chicago Cubs vincono il campionato come non succedeva dal 1908. Un digiuno lungo 108 anni interrotto dall’intelligenza artificiale. Fino a tre anni prima, i Cubs erano la barzelletta del baseball americano.
Nel 2019, dentro il mondo della comunicazione, sta succedendo esattamente la stessa cosa. Il Convergent® Marketing sta rivoluzionando il modo di comunicare delle aziende, l’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il modo stesso di pensare la comunicazione. Proprio come nel baseball, c’è chi si sente minacciato da questa rivoluzione, una minaccia per il modo in cui sono abituati a pensare, a lavorare. Ma coloro che al momento non stanno pensando di smantellare il proprio modo di fare comunicazione per affidarsi al Convergent® Marketing e all’ Intelligenza Artificiale , sono dei dinosauri. E tutti sanno come finiscono i dinosauri. Si estinguono.
Non è un’eventualità, non parliamo di ipotesi. È quello che succederà, sta già succedendo. Se non lo fate voi per il vostro brand, lo sta già facendo qualcun altro con il proprio. La differenza è che i dinosauri se ne staranno con le mani in mano a guardare vincere chi è disposto a investire. Ed è questa la parola chiave, qui. Investire. Non solo in termini economici, ma soprattutto in termini concettuali. Investire in un modo nuovo di approcciare, pensare e realizzare la comunicazione in un mondo che comunica quasi esclusivamente attraverso gli smartphone. Ecco perché Fermento On Life non vende semplicemente servizi. Noi cerchiamo partner disposti a creare sinergie comunicative che partono da un modo nuovo di intendere la comunicazione. Aziende disposte a investire, concettualmente ed economicamente, in questa rivoluzione irreversibile. E se non lo fate voi, lo farà qualcun altro.